«Standing hand in hand when making our dreams come true.»
Nel cortometraggio «Knife Hula Hoop» si fuma tanto, a volte forse anche erba. Ma lo spettatore assiste sostanzialmente a come tre amici ammazzano il tempo nel corso di una giornata. Fanno un bagno, lanciano freccette, si azzuffano per gioco poco prima che il sole tramonti. Ekan Onaiwu è uno di questi tre. Si parla esclusivamente tedesco svizzero e i sottotitoli in inglese traducono dialoghi che volutamente non dicono niente. Di recente, Ekan Onaiwu, insieme a Binta Kopp, ha realizzato un’esposizione sull’amore per il progetto teatrale «Black*space». Nel collettivo si riuniscono attivisti e artisti in nome del progresso sociopolitico, come dicono loro. Che ci stiano dando un assaggio di come la Svizzera potrebbe apparire in futuro?
![](https://cdn.shopify.com/s/files/1/0710/0416/0268/files/Zusatz_EKAN_480x480.jpg?v=1701343970)